L’agenzia è partita dalla ricerca di un simbolo, capace di diventare emblema della campagna. Scavando nella storia, nelle consuetudini, nella semantica dei gesti si è arrivati al celebre segno dell’ok. Il pollice e l’indice che si toccano punta contro punta formando un cerchio e le altre dita dritte sono un modoper comunicare che va tutto bene, usato in tutto mondo. Ma la sua origine ha un risvolto anche drammatico. Durante la guerra civile americana, dopo i combattimenti si doveva fare la conta, dei feriti e dei morti. Per comunicare da un punto all’altro del campodi battaglia si usavano gesti, e per dire che nessun soldato era morto tra le proprie file, il segnalatore alzava la mano con il simbolo dell’ok, anzi dello zero killed. Da allora il gesto è rimasto mala sua origine si è quasi persa. Con la campagna della Uil inveceè tornata di attualità. Perché zero killed, zero morti, è proprio l’obiettivo del sindacato, tradotto in Zero Morti sul Lavoro.
Identificato nome e logo, parte la campagna. A dare il via alla comunicazione è proprio Pier Paolo Bombardieri. Subito intorno a lui si mobilita il mondo dello spettacolo, della musica, dell’intrattenimento, dello sport. I nomi noti che si offronocome ambassador della campagna sono tantissimi, tutti volontari, tutti pronti a mettere la faccia in qualcosa in cui credono.
La campagna entra nel tessuto sociale, scuote le coscienze senza creare quell’effetto rifiuto a cui la comunicazione di temi socialici ha abituato. La chiarezza e la determinazione del messaggio conquistano tutti. Anche il Papa e il Presidente della Repubblica, che parlano di obiettivo zero morti nei loro discorsi pubblici.Oggi Zero Morti è un progetto che fa parte del dna della Uil, non un evento spot ma una meta che deve essere raggiunta in modo definitivo, senza compromessi.
INSIGHT
Definire in modo chiaro e univoco il posizionamento. Esiste un problema serio e grave in Italia. Le morti sul lavoro. I numeri sono impressionanti e sembra che nonostante le leggi, gli appelli, gli sforzi di tutti, la strage non conosca fine. La Uil decide di intraprendere, come sindacato ma soprattutto come protagonista della società civile, una battaglia per ridurre a zero questa terribile piaga, che trasforma il lavoro in un martirio.
Strumenti
DIGITAL & SOCIAL MEDIA
Per sostenere la campagna, la cui durata è legata al conseguimento del risultato voluto, cioè Zero Morti, è stato creato un sito apposito, che raccoglie tutte le iniziative messe in atto, le testimonianze, i video, i filmati delle manifestazioni e ogni notizia utile e necessaria a combattere questa strage. Il materiale della campagna, che conta oggi oltre cento ambassador, è stato diffuso sui principali social giovandosi così della possibilità di essere ripostato dagli utenti. Il numero totale di visualizzazioni è di oltre 15 milioni.
Eventi
Sono stati creati anche una serie di iniziative collaterali: flash mob nelle piazze delle città, realizzazione di murales, azioni di sensibilizzazione presso siti istituzionali. Anche grazie a questi atti non convenzionali la notizia della campagna ha circolato su media locali e nazionali, generando nuovo traffico digitale. Viene costruito anche uno Uil Tour che gira nei comuni più piccoli per parlare di Zero Morti e con la stessa logica di prossimità vengono realizzati progetti nelle scuole, con un modello pilota partito dalla Calabria.
INFOGAMING
Zero Morti genera un videogame dedicato ai giovani per iniziare così a parlare di sicurezza con un linguaggio adatto alle nuove generazioni. Anche con chi ancora nemmeno si è affacciato al mondo del lavoro.
INIZIATIVE SPECIALI
La Uil decide di accorciare ulteriormente le distanze con le persone e apre SPORTELLO 100% SICUREZZA, per dare assistenza ai familiari delle vittime di incidenti da lavoro e alle lavoratrici e lavoratori che hanno subito un infortunio.
AMBASSADOR UNICI
Il linguaggio diretto di Zero Morti ha convinto anche il Presidente Mattarella e Papa Francesco, che hanno parlato di senza tentennamenti a favore della campagna conto la morte sul lavoro.